Pensioni, arriva dal Giappone una proposta shock: si può lavorare fino alla morte.
Mentre in Italia si cercano soluzioni per riformare il sistema previdenziale, pensando al posticipo dell’età pensionabile, e sempre più cittadini, già intimoriti dal continuo rinvio della pensione, per garantirsi una vecchiaia sicura stanno facendo ricorso alla previdenza integrativa, dal Giappone arriva addiritturauna proposta shock: abolire la pensione e lavorare per tutta la vita.
L’idea è stata avanzata dal ministro dell’economia giapponese, Akira Amari, in un videomessaggio registrato per il seminario “Abenomics. La sfida giapponese” tenutosi il 5 giugno scorso a Roma dalla Fondazione Italia-Giappone e dall’ambasciata nipponica.
A preoccuparsi della “bizzarra” proposta pare che non debbano essere solo i nipponici, ma tutti i lavoratori del mondo, secondo Amari la sua idea potrebbe, infatti, essere la soluzione “perfetta” per contrastare l’invecchiamento della popolazione in tutto il globo.
Ecco le motivazioni del ministro “Tra un paio di decenni un quarto della popolazione giapponese sarà over 65. Aumenteranno le spese sanitarie e previdenziali e diminuirà la forza lavoro, potrebbe essere una tragedia. Ma se invece fosse possibile una soluzione a questo problema, grazie allo sviluppo tecnologico o mediante la riforma del sistema previdenziale, creando cioè una società nella quale le persone rimangano attive per tutta la vita, questa soluzione potrebbe essere esportata in tutto il mondo”.
Mentre quindi in Europa ed in Italia si cercano soluzioni per far fronte all’inevitabile problema dell’invecchiamento progressivo della popolazione, in Giappone c’è chi pensa di risolvere il problema alla radice: eliminare definitivamente la pensione e far prolungare indefinitamente l’attività lavorativa.
Ovviamente si è consci dei limiti fisici determinati dall’avanzamento dell’età, come ovviare al problema? Tutto si baserebbe sui progressi della tecnologia e della medicina, e qui arriva la parte ancora più sconvolgente della proposta di Amari che ha annunciato la deregolamentazione del settore medico-scientifico, al fine di incoraggiare la ricerca e la produzione di nuovi farmaci. “Ad esempio , ha ipotizzato il ministro, utilizzando le cellule IPS, staminali pluripotenti indotte, sarà possibile creare cellule sane da sostituire a quelle malate, o addirittura agli organi malati“.
La scioccante prospettiva sta facendo discutere il mondo, come ovvio che sia, confidiamo che l’Italia non prenda spunto da questa sconvolgente idea del ministro giapponese per risollevare la propria congiuntura economica negativa ed il rischio default dell’Inps.
(Riceviamo da Erica Venditti e volentieri pubblichiamo)