Una via d’uscita per chi non riesce più a pagare le rate del mutuo

12/03/2013

Sempre più spesso capita che le famiglie si ritrovino a fine mese in forti difficoltà economiche, molte non riescono nemmeno a pagare le bollette, figuriamoci quanto possa incidere la rata del mutuo, circa il 35% del reddito, sul bilancio famigliare.

 

Da una ricerca internazionale condotta da Ing direct si evince inoltre che solamente il 45% degli italiani potrebbe rimanere “a galla” a fronte di spese impreviste, in caso di emergenza solo 3 italiani su 10 avrebbero immediato accesso a 1500 euro.

È in uno scenario come questo in cui le famiglie rischiano di divenire insolventi, a causa di eventi endogeni, come un peggioramento delle condizioni lavorative o di salute, imprevedibili al momento della stipula del contratto di mutuo, che appare provvidenziale il “Piano per le Famiglie” ideato dall’ Abi e da 13 associazioni dei consumatori.

Le famiglie hanno bisogno di un’ancora di salvezza che li aiuti a sostenere il pagamento delle rate del mutuo quando il loro peso diventa insostenibile.

Il “Piano Famiglie” rinnovato per la quinta volta, consente, infatti, a tutti i nuclei in difficoltà di richiedere la moratoria delle rate del mutuo entro il 31 marzo; l’ennesima proroga è stata varata al fine di creare un ponte fino all’avvio del “Fondo di Solidarietà”.

Dal mese di aprile dovrebbe infatti subentrare il “Fondo di solidarietà” ideato già nel 2010 dall’Onorevole Gasparrini, ma rimasto fino ad ora incompiuto. Il Fondo è ancora in attesa del benestare del Senato, dopo aver finalmente ricevuto il via dalla Commissione Bilancio della Camera il 30 gennaio scorso. Le famiglie italiane dovrebbero quindi riuscire ad accedere senza pause intermedie ad un altro importante supporto in caso di sopraggiunte difficoltà economiche.

Vi sono però sensibili differenze tra i due strumenti, ad esempio le condizioni di accesso per il Fondo di Solidarietà sono più stringenti rispetto a quelle vigenti per il “Piano Famiglia” . Potranno infatti usufruirne unicamente coloro che hanno perso un posto di lavoro a tempo indeterminato, non offrendo supporto come fa invece il vigente Piano Famiglie a chi perde un posto a tempo determinato o/e in cassaintegrazione, se le condizioni si verificano entro il 28 febbraio. Entrambi intervengono in caso di decesso o sopraggiunta non autosufficienza del mutuatario.

Altra differenza importante è la possibilità offerta dal Fondo di sospendere per un massimo di 18 mesi la rata del mutuo rispetto ai 12 previsti dal Piano Famiglia.

Il Piano Abi-Consumatori si basa sul reddito lordo imponibile, che deve essere minore di 40 mila, mentre il Fondo di Solidarietà utilizza come indicatorel’Isee, potranno usufruire delle agevolazioni le famiglie con Isee inferiore ai 30 mila euro.

La differenza più di rilievo è nel calcolo degli interessi. Nel Piano Famiglie gli interessi delle rate sospese restano a carico del mutuatario, che al termine della moratoria riprenderà a pagare le rate del mutuo e renderà gli interessi addebitategli allungando la durata del finanziamento. Mentre il Fondo Di Solidarietà, dovrebbe tutelare maggiormente le famiglia che al termine della sospensione non hanno visto il miglioramento della propria situazione economica; infatti chi riuscirà ad accedervi avrà l’esenzione completa degli interessi che resteranno a carico della Banca che a sua volta potrà richiederli al Fondo Statale.

Insomma una bella “boccata di ossigeno” per molte famiglie.

 

Di Erika Venditti

Pubblicato su Credit Village Magazine

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